Il sindaco chiede i Musp per proseguire l'anno scolastico in città

TERAMO – Con quattro scuole dichiarate inagibili dal precedente sisma e una dichiarata inagibile dopo le scosse del 18 scorso, la soluzione per riportare gli studenti a scuola è quella dei Musp, Moduli ad uso scolastico provvisori. Ne è convinto il sindaco di Teramo, Maurizio Brucchi, che ha scritto una lettera al ministro dell’istruzione, Valeria Fedeli, al commissario Vasco Errani e al capo dipartimento della Protezione Civile, Fabrizio Curcio, per chiedere la disponibilità di prefabbricati ad uso scolastico così da garantire per il futuro le più alte condizioni di sicurezza. Brucchi ricorda come le scosse che si sono succedute a partire dal 24 agosto abbiano determinato l’inagibilità di quattro scuole, una elementare, una media e due materne, per un totale di circa 1.000 scolari su una popolazione studentesca di circa 11.000. 

"Puntualmente, ad ogni sisma, abbiamo avuto un comportamento tecnico e amministrativo che prevedeva verifica da parte della Protezione Civile e conseguente riapertura delle scuole, in caso di esito di agibilità – scrive Brucchi -. Questo metodo di lavoro ha permesso, seppure tra mille difficoltà, di assicurare una certa continuità didattica, assumendomi comunque in prima persona, come fanno tutti i sindaci italiani, una grande
responsabilità". Un percorso che Brucchi avrebbe voluto seguire anche dopo il sisma del 18 gennaio, con le verifiche che però hanno già fatto emergere l’ulteriore inagibilità di una scuola elementare, la "Risorgimento", che ospita circa 180 alunni. Il sindaco ricorda poi come la nota della Commissione Grandi Rischi abbia gettato nel panico la popolazione, con intere famiglie scappate lungo la costa e il rischio di desertificazione della
città. Da qui la richiesta dei Musp.
Ecco il testo della lettera de sindaco Brucchi:

«Signor Ministro, Signor Commissario, Signor Capo Dipartimento,
come sarà certamente noto, la nostra provincia, e con essa la città di Teramo, dal 24 Agosto 2016, è sottoposta ad un sisma infinito, con continue scosse, in breve successione e di magnitudo variabile, anche elevata.

Tali eventi hanno determinato fino ad oggi, per quanto riguarda il nostro patrimonio scolastico, l’inagibilità di quattro scuole – una Elementare, una Media inferiore e due Materne –  che coinvolge circa 1.000 scolari su una popolazione studentesca complessiva di circa 11.000 unità.
Puntualmente, ad ogni, sisma, abbiamo avuto un comportamento tecnico ed amministrativo che prevedeva verifica speditiva da parte della Protezione Civile e conseguente riapertura delle scuole, in caso di esito di agibilità. Questo metodo di lavoro ha permesso, seppure tra mille difficoltà, di assicurare una certa continuità didattica, assumendomi comunque in prima persona – come fanno tutti i Sindaci italiani – una grande responsabilità.
Anche per quanto riguarda il sisma del 18 Gennaio scorso, era mia intenzione di procedere seguendo lo stesso percorso, e difatti abbiamo iniziato le verifiche speditive con la Protezione Civile, ancora in corso, al fine di riprendere le attività scolastiche. Già dai primi esiti, però, è emersa l’ulteriore inagibilità di una scuola Elementare comprendente circa 180 alunni.
La nota della Commissione Grandi Rischi che preannuncia la possibilità di eventi sismici tra il 6° e il 7° grado anche nel nostro territorio, ha gettato questa comunità nel panico più assoluto. Tante famiglie si sono trasferite sulla costa e, se non si assume una posizione chiara e netta sulla sicurezza degli edifici pubblici – in particolare appunto delle scuole -, si rischia la desertificazione della città.
Se l’obiettivo, come io credo, dal parte del Presidente della Commissione Grandi Rischi, era di fare prevenzione, noi abbiamo l’obbligo di mettere in atto tutte le soluzioni possibili, al fine di garantire il massimo di sicurezza per i cittadini ed in particolare per i nostri ragazzi che frequentano le scuole.
Pertanto, sono a chiedere di mettere in campo tutti i provvedimenti che si riterrà opportuno adottare. Io, da persona che quotidianamente vive le problematiche e le difficoltà di questa città, modestamente e sommessamente, mi permetto di suggerire la disponibilità di Moduli Prefabbricati Provvisori ad Uso Scolastico che ci consentiranno di intervenire sul patrimonio scolastico e garantire, per il futuro, le più alte condizioni di sicurezza possibili.
Questo permetterà, inoltre, di scongiurare una sospensione sine die dell’attività scolastica e di garantire il regolare corso dell’anno scolastico, a rischio attuale di compromissione in quanto alla data odierna sono già stati 35 in media i giorni di sospensione delle attività didattiche connessi all’emergenza terremoto.
Fiducioso in un rapido e positivo riscontro della presente, invio cordiali saluti».